Love bombing

Con l’avvento dei social network, ci sono alcuni termini che ricorrono più spesso soprattutto in riferimento alle relazioni che nascono su queste piattaforme (Facebook, Instagram, Tinder, ecc) come love bombing, ghosting, orbiting, ecc.
Provo a fare chiarezza partendo dal termine love bombing.
Love bombing
Il termine “love bombing” non è un termine recente ma fu coniato negli anni ’70 da ex membri della Chiesa dell’Unificazione (nota anche come “Moonies”), una setta religiosa guidata da Sun Myung Moon, che utilizzavano questa tecnica per reclutare nuovi membri. La strategia della setta consisteva nel ricoprire le potenziali reclute di intenso affetto e attenzioni per farle sentire amate e importanti. Una volta che la persona si sentiva emotivamente dipendente dal gruppo, era più facilmente manipolabile ed era semplice convincerla ad integrarsi e ad adottare le credenze del gruppo. Successivamente, il concetto è stato adottato in ambito psicologico per descrivere dinamiche manipolative nelle relazioni personali.
Come mai il termine “Love bombing” è tornato alla ribalta?
Il love bombing ha trovato nei social network un terreno fertile per diffondersi e rafforzarsi. Un tempo questa tecnica si esprimeva con attenzioni nella vita reale (complimenti ed elogi eccessivi, affetto fisico, grandi gesti e regali, ecc.) mentre oggi si manifesta in modi digitali altrettanto intensi e spesso invadenti. Anche se il comportamento esiste da sempre, è con la messaggistica istantanea e le app di incontri che si è diffuso massivamente.
Nel contesto dei social, il love bombing può assumere diverse forme:
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Messaggi costanti e immediati sulle app di messaggistica istantanea, ad ogni ora del giorno e della notte.
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Like e reazioni ad ogni post o storia, spesso in modo ossessivo.
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Commenti pubblici molto affettuosi o dichiarazioni d’amore nei post, anche dopo poco tempo dall’inizio della frequentazione.
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Menzioni continue, meme “romantici” o condivisioni eccessive di contenuti che richiamano ed esplicitano un legame speciale.
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Richiesta di accesso agli account con condivisione di password o controllo sulle attività online (qui siamo già in una fase avanzata).
Questo tipo di comportamento può sembrare inizialmente lusinghiero: fornisce l’illusione di un legame forte e passionale. Ci si sente importanti e privilegiati ma è proprio l’eccesso il primo campanello d’allarme. La persona che fa love bombing sfrutta la comunicazione digitale per creare una dipendenza emotiva rapida, finalizzata, spesso, a prendere il controllo della relazione.
Le truffe sentimentali e il love bombing
Nelle truffe amorose online (o romance scam), il love bombing è spesso il primo passo. Il truffatore si presenta come una persona affettuosa, attenta, premurosa e apparentemente “perfetta”. Le sue armi? Emozioni forti, coinvolgimento immediato e un’attenzione costante, quasi soffocante.
Ma, in pratica, come funziona la truffa sentimentale?
Il love bombing comincia con messaggi che vengono inviati ogni giorno per costruire una routine emotiva, durante la quale il truffatore condividerà complimenti, dichiarazioni d’amore, foto personali (spesso false), canzoni, video romantici, ecc. per creare un legame apparentemente autentico. Una volta che il truffatore avrà stabilito un forte legame emotivo, arriverà la trappola: una richiesta di aiuto economico.
Le scuse più comuni sono dei problemi di salute improvvisi, incidenti o arresti durante viaggi all’estero, necessità di denaro per venire a conoscere la vittima di persona ma ce ne sono tante altre.
Sembra superfluo dirlo ma solitamente ci sono alcuni campanelli d’allarme che dovrebbero farci capire di essere vittime di una truffa.
Proviamo a capire quali possono essere:
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L’altra persona accelera i tempi e si dichiara innamorata troppo presto.
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C’è una disparità tra il coinvolgimento emotivo e la conoscenza reale.
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L’interlocutore non accetta di farsi vedere in videochiamata o dal vivo ma ha sempre una buona scusa per non mostrarso.
- L’interlocutore scrive in un italiano spesso sgrammaticato (anche se con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, i truffatori stanno migliorando la tecnica)
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Fa richieste di denaro, anche piccole, ma insistenti.
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Dice spesso frasi manipolative come: “Se mi amassi davvero, mi aiuteresti.”
Fate attenzione ai segnali perché gli algoritmi dei social non vi aiuteranno sicuramente!
Ricordatevi che gli algoritmi dei social, che privilegiano l’interazione, possono involontariamente rinforzare il legame tossico.
Essere costantemente esposti alla presenza dell’altra persona tra notifiche, suggerimenti o visualizzazioni delle storie può creare un flusso continuo di attenzione, rendendo difficile capire se si tratta di affetto genuino o di una forma di manipolazione.